Come gli animali,
anche le piante non sono prive di un’anima,
giacché nulla può vivere se ne è privo.

Plinio il Vecchio
da Storia Naturale XII 1, 3

Contrariamente alla barriera mentale che poniamo tra il mondo animale e quello vegetale, i Greci definivano una certa continuità tra gli umani e le piante, suggerita da una sorta di ambiguità corporea, un affascinante interscambio delle forme e, in sintesi, la stretta parentela visiva e oggettiva degli esseri viventi.

Foto di Massimiliano Rosa

La narrazione mitica e la filosofia, la poesia e la scultura, ognuna con le proprie forze e il proprio linguaggio, danno voce agli alberi, mettendoci sotto gli occhi lo spettacolo miracoloso e sfuggente di un’interconnessione e affinità tra i viventi che ci appare a un tempo familiare e impensabile.

 

Pertanto, possiamo azzardare che osservando tali affinità, più propriamente chiamate prossimità, ogni cosa struttura per analogie e tutto converge in un unico disegno di un gigantesco essere vivente, (ipotesi) Gaia – W. Golding – , in un continuo rapporto tra cosmografie del micromondo e del macromondo.

Questo progetto è liberamente ispirato ad un fossile di basilosaurus ritrovato nel Wadi Al-Hitan, un sito paleontologico dell’Eocene nel deserto occidentale dell’Egitto, e apparso sul Daily Mail qualche anno fa.
È costituito di un albero che, nella sua frammentazione e distribuzione, restituisce questa connessione mostrandosi come un reperto archeologico di un animale indistinto.
È stato realizzato con un solo pino nero proveniente dal bosco di Panni, sui Monti Dauni, lavorato parzialmente in Irpinia e poi terminato in Val di Ledro, Trento.

Foto di Massimiliano Rosa

Il lavoro site specific si ispira altresì alla natura dei boschi di Pur e alla morfologia del luogo scelto, ed è stato selezionato per il parco pubblico di Ledro Land Art, con la direzione artistica di Massimiliano Rosa.

Periodo: maggio-giugno 2024 / Materiali: legno di pino nero, ferro / Misure ambientali: variabili – l. 12 mt.

Credits
La realizzazione del lavoro è stata possibile grazie al supporto e al confronto con Antonio di Chiara che ha collaborato all’aspetto tecnico e creativo della struttura,  Michele Grella per il reperimento del primo materiale, Alessio Cristino e Paulina Lidia Sroka che hanno cooperato dal punto di vista logistico, tecnico, pratico e creativo, Massimiliano Rosa e lo staff di Ledro Land Art che hanno operato in chiave artistica e tecnica per una risoluzione ottimale del lavoro.
Un ringraziamento speciale al sindaco di Panni Amedeo De Cotiis e all’assessore comunale e amico Pietro Gattulli per il reperimento del materiale, e a Roberto Di Chiara per aver fatto da intermediario.

Le fotografie nel testo sono di Massimiliano Rosa.