Ogni quadro è noto per il volto che mostra al suo fruitore, e ogni dipinto esiste concettualmente, in virtù della sua estetica.
Eppure, è sul retro che si cela – e raramente si scopre – il resoconto della sua natura più intrinseca.
Autenticità, curiosità, aneddoti, preziosità.
I viaggi compiuti, la cronologia delle esposizioni, gli spostamenti, le acquisizioni lasciano un segno che spesso è apposto sulla parte che nessuno conosce, su quella che (quasi) a nessuno interessa vedere.
Qui, attraverso timbri, etichette, certificati di garanzia ai bordi della cornice, tra strappi e lacerazioni, osservando le erosioni del tempo reale e quello percepito nel legno usurato, nelle carte ingiallite, nei caratteri d’epoca, nei marchi che sembrano venire da luoghi remotissimi, emergono le tracce della sua documentalità, intesa come orma dell’Essere.
Ed è proprio così che – indagando su un segno, una traccia, una lieve evidenza, mettendo insieme questi ed altri pezzi sparsi di un passato fatto di avide spoliazioni e brama di possesso – la natura di un oggetto, il suo valore più inconfutabile emergono per consegnarci la costellazione di una intima biografia, restituendoci una consapevolezza: tutte le volte che la Ricerca si mette operosamente in moto, si innesca la scintilla, il brivido, la poesia di verità sepolte e che prima o poi riemergeranno.
Non importa se a distanza di anni, secoli, millenni.
La Ricerca, quando passa attraverso le cose, le rianima e ce le restituisce in una storia dal valore collettivo inestimabile.

Profil bleu devant la cheminée, (retro del dipinto), Henri Matisse, 1937. Tutte le foto del retro del dipinto Profil Bleu Devant la Cheminée sono inedite e di proprietà esclusiva dell’Henie Onstad Kunstsenter.

Il dipinto
Siamo nel marzo del 1937 ed Henri Matisse dipinge Profil bleu devant la cheminée lavorando nel suo studio a Cimiez, un piccolo quartiere di Nizza, nel sud-est della Francia.
Ritrae una giovane Lydia Delectorskaya, sua assistente e musa ispiratrice che, per l’occasione, indossa una blusa blu cucita da sé che è stata ritratta anche in più foto.

Lydia Delektorskaya nello studio di Henri Matisse con la camicia ritratta nel dipinto.

Un ambiente privato ed essenziale. Una donna di profilo, seduta davanti ad un camino. Pochi elementi compositivi al quale vanno ad aggiungersi due portafiori e una tela che rappresenta una figura umana appena abbozzata.
Una composizione equilibrata, con uno sfondo perfettamente simmetrico che si pone in completo contrasto con la posizione trasversale della donna.
La vivacità e la varietà dei colori di una calda solarità mediterranea, la linea cloisonnée di matrice postimpressionista e un po’ neogotica, la giustapposizione dei toni caldi e freddi, la semplificazione delle forme diventano un pretesto per comporre un universo intimo in perenne “stato di grazia”, e per far emergere il desiderio di serenità e purezza spirituali tipici di tutta l’opera dell’autore.
Profil bleu devant la cheminée è uno dei novanta dipinti per i quali la modella russa ha posato – oltre ovviamente agli oltre cento disegni – ed è il tassello perfetto di una struttura storicizzata che si frantuma appena viene rimosso dalla sua collocazione clamorosamente sbagliata.

Profil bleu devant la cheminée, Henri Matisse, 1937, Collezione privata.

Un incontro
Arriva in Francia dalla Siberia e ha conosciuto l’artista qualche anno prima della realizzazione del dipinto, nel 1932.
Dal loro incontro inizia subito una proficua collaborazione che dà spazio alla personalità creativa e poliedrica di lei, consentendole di sperimentare la pittura e le arti, che divengono la chiave di volta della sua vita pubblica e privata.
Lydia Nikolaevna Delektorskaya ha soli 22 anni quando si dirige a Nizza, e la sua vita è già stata travolta e turbata dagli eventi. 
Fuggita dalla Russia per via della Rivoluzione, raggiunge Parigi dove comincia gli studi a la Sorbonne, che per questioni economiche abbandona poco dopo.
Un decennio dopo, l’incontro con l’artista la porta a lavorare nel suo atelier, fino a farla diventare la sua più stretta collaboratrice, musa, modella e poi manager e compagna. La Delektorskaya gestisce lo studio, organizza le modelle, si occupa dei rapporti con i collezionisti e le gallerie, rimanendo al suo fianco per il resto della sua vita, tanto che la giornalista Hilary Spurling sullo Smithsonian Magazine attesta che l’ultimo disegno di Matisse realizzato con una penna a sfera ritrae proprio lei.
Supportandolo sul piano tecnico e pratico e mettendo in atto strategie determinanti per la riuscita di alcuni capolavori del suo ultimo periodo, Lydia coordina il suo lavoro, compresi i quattro anni di preparazione e installazione che portano alla creazione della cappella di Vence, alle porte di Nizza.
E se è vero che il giorno prima della sua morte, nel 1954, Matisse realizza l’ultimo ritratto alla Delektorskaya, di riflesso, Lydia, il giorno dopo decide di andar via da Nizza trasferendosi a Parigi, dove vive fino all’età di 88 anni.
Ma più che da una scelta fredda e distaccata, forse il suo legame con l’artista può rintracciarsi nelle operazioni che mette a punto prima di spegnersi a sua volta e che determinano la dedizione per l’arte e la stima per lo stesso Matisse. Il suo lascito, infatti, è costituito di una donazione della sua collezione privata all’Ermitage di San Pietroburgo e la pubblicazione di due libri autorevoli sugli anni più produttivi del massimo esponente dei Fauves: L’Apparente Facilité e Contro Venti e Maree.

Lydia Delectorskaya e Henri Matisse nello studio di Cimiez.

Un salto nel buio
Ma non stavamo parlando di un quadro dipinto nel 1937?
Profil Bleu devant la cheminée
è stato esposto tre volte, tra il 1937 e il 1939, presso la “Galerie 21”, lo spazio espositivo del gallerista e mercante d’arte francese di religione ebraica Paul Rosenberg, in Rue de la Boétie, nell’8º Arrondissement.
Un luogo frequentato da artisti collezionisti e dove vengono messe in mostra anche opere della scuola pittorica francese del XIX secolo e del nascente Cubismo, con esponenti del calibro di Picasso e Laurencin (lo stesso Picasso aveva lo studio proprio accanto allo spazio espositivo e mostrava i dipinti a Rosenberg addirittura dalla finestra del suo laboratorio).

Profil Bleu Devant la Cheminée è stato esposto alla Galérie 21 per tre volte: giugno 1937 (in foto); ottobre/novembre 1938; giugno/luglio 1939.
Fotografo sconosciuto, foto dagli Archivi di Paul Rosenberg, New York.

Uno spazio vivo che, di lì a qualche anno, sarà occupato dalla Gestapo e addirittura convertito in laboratorio di propaganda antisemita.
Siamo nel pieno dell’ascesa del nazismo e, a seguito delle varie vicende belliche che stavano compromettendo l’incolumità del collezionista e quella della sua collezione, il 14 giugno del 1940 Rosenberg decide di chiudere temporaneamente la galleria e di sistemare i dipinti nel caveau della Banca Nazionale per il Commercio e l’Industria di Libourne, per poi rifugiarsi prima a Bordeaux e in seguito a New York, passando per Lisbona.
Nel marzo del 1941 proprio il caveau della Banca dove Rosenberg ha conservato la sua collezione viene forzato e confiscato dai Nazisti.
L’operazione comporta la requisizione di 162 dipinti tra cui opere di George Braque, Paul Cézanne, Auguste Renoir, Vincent Van Gogh e, inevitabilmente, di Henri Matisse.
Il 5 settembre del 1941 la ERR (Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg) – un’organizzazione del partito nazista dedicata all’appropriazione dei beni culturali durante la Seconda Guerra Mondiale, guidata dal Ministro del Reich, Alfred Rosenberg, propagandista e ideologo nazista – registra Profil bleu nell’archivio della Galleria Nazionale dello Jeu De Paume – un luogo adibito a deposito per le opere d’arte confiscate – prima del transito verso altri luoghi e altre storie, questa volta tedesche.
Tutto perduto? Forse no, perché Rosenberg è una persona molto meticolosa nel suo lavoro, al limite del maniacale, e questo comporta che egli fotografi, numeri, dati e archivi tutti i documenti relativi ai capolavori che passano dal suo ufficio e dalla sua galleria.
Paul Rosenberg, inevitabilmente sta custodendo la chiave d’accesso alla verità dei fatti, anche se verrà utilizzata a distanza di molti decenni.

 Archivio Rosenberg, fotografia del 1937 di Profil Bleu Devant la Cheminée. Materiale estratto dall’Elenco dei Beni sottratti in Francia della Collezione Paul Rosenberg che proviene dagli Archivi del Ministero Francese degli Affari Esteri.
Fonte: “Looters, Smugglers and Collectors: provenance research and the market”.

Gli anni della guerra

Ogni guerra è accompagnata da razzie di vario genere. Tuttavia, il saccheggio sistematico delle opere d’arte si sarebbe potuto evitare se non fosse stato per la bramosia e la meticolosità burocratica dei due uomini più potenti del Reich: Adolf Hitler e Hermann Göring.
“Il mercante dei quadri perduti” di Sara Houghteling


La “Salle des Martyrs” alla Galleria Nazionale dello Jeu de Paume, con le opere di arte moderna confiscate, nel 1941. Archives des Musées Nationaux, Parigi.

È il 1941 e il soggiorno del dipinto nei freddi magazzini del Jeu De Paume finisce poiché Hermann Göring decide di acquistare l’opera, come certificato dal numero 28 apposto sull’inventario della sua collezione.
L’uomo, il vero e proprio braccio destro di Adolf Hitler, entra a far parte del partito nazista – commettendo molti dei crimini più atroci della storia – e, tuttavia, fa di tutto per circondarsi di bellezze materiali, quasi a voler compensare allo scempio della guerra che egli stesso perpetua.
Sfruttando il suo potere si impossessa di numerose opere d’arte per arricchire le pareti delle sue tenute e per incrementare la sua collezione che arriva a contare circa 1300 dipinti e 250 sculture.
Hermann Göring, estimatore dell’Arte Rinascimentale, acquisisce le opere scambiando capolavori contemporanei con dipinti del Cinquecento.
Difatti, gli studi di Ana Maria Bresciani e Tone Hansen – ricercatori e curatr dell’Henie Onstad Kunstsenter di Oslo – attestano che il 10 marzo del 1942 proprio Profil Bleu Devant la Chéminee è stato oggetto dello scambio n. 15 tra Göring e Gustav Rochlitz, intermediario dei nazisti che si occupa di ricollocare anche le opere dell’Entartete Kunst (arte degenerata).
Per conto di Göring, lo scambio di Frau au Kamin che diventa Frau mit Rotblondem Haar viene effettuato dal professore Beltrand che in cambio gli consegna un Tondo Fiorentino del XVI Secolo (11 marzo 1941) che in precedenza è arrivato nelle mani di Rochlitz per mezzo di Kurt Von Behr.
Infine, come se non bastasse, il 15 agosto del 1945 Rochlitz dichiara che il dipinto è stato venduto al commerciante d’arte parigino Paul Pétridès con il nome di Woman with Red Hair.
Un ciclo di passaggi e scambi che denotano poco interesse per l’opera in sé e molta attenzione al valore meramente economico dell’oggetto artistico.

La Sacra Famiglia con Giovanni Battista, Tondo Fiorentino del XVI sec., ottenuto da Göring in cambio di Frau au Kamin. Dati degli Archivi del Ministero Francese degli Affari Esteri.

Il soggiorno scandinavo
Per una vita l’armatore Niels Onstad e sua moglie, la campionessa di pattinaggio Sonja Henie rivolgono le proprie energie alla costituzione e poi all’ampliamento della loro collezione, fino a decidere di istituire un ente dedicato nel 1961, e creando così la Henie Onstad Foundation e il relativo Henie Onstad Kunstsenter (HOK), museo d’arte situato a Høvikodden nella città di Oslo, in Norvegia, e inaugurato nel 1968.
Dagli scambi di lettere trovati negli archivi di HOK emerge che Niels Onstad acquista Profil bleu dalla Galerie Bénézit di Parigi, molto probabilmente alla fine degli anni Quaranta.
Come e quando sia finito in possesso di Bénézit non è stato mai chiarito, né esiste una data d’acquisto verificabile dallo stesso Onstad. Difatti, Henri Bénézit, morto nel 1999, non ha lasciato tracce poiché, come attesta il commerciante d’arte Philippe Loudmer nel 2012, gli archivi della Galerie Bénézit sono stati distrutti, bruciati in un bidone della spazzatura.
Un certificato del 1951 dell’Agenzia John F. Curry, che si riferisce alla copertura assicurativa per l’anno precedente e agli inventari di alcuni dipinti di proprietà di Niels Onstad, attesta la presenza dell’opera con il titolo Robe Bleue dans un Fauteuil Ocre del 1937 nella collezione dell’armatore norvegese.
Infatti, è proprio agli inizi degli anni Cinquanta che il dipinto arriva negli Stati Uniti e sarà collocato nella residenza dell’ultimo collezionista, a New York City.
 
Duemila e oltre
Nei primi anni Duemila Anne Sinclair, giornalista nonché nipote di Paul Rosenberg – il primo gallerista di Profil Bleu Devant la Cheminée – ha ricostruito le vicende artistiche, pubbliche e private del nonno e dei capolavori confiscati e miracolosamente ritrovati.
Da questi studi è stato pubblicato il libro “21, rue La Boétie”, ispirato all’indirizzo della sede parigina della prima galleria di Rosenberg, fondata nel 1910.
Una curiosa coincidenza ha voluto che mentre il libro stava per essere pubblicato, un faretto che per troppo tempo era stato spento, stava per riaccendersi improvvisamente su un dipinto dal titolo Woman in Bleu in front of a Fireplace.
Così, nella primavera del 2012, Woman in Bleu in front of a Fireplace – olio su tela dipinto nel 1937 da Henri Matisse e appartenuto prima della guerra al gallerista parigino di origine ebraica Paul Rosenberg, e poi passato per vari proprietari, fino ad arrivare ad Oslo – viene prestato al Centre Pompidou di Parigi per una mostra dedicata all’artista dal titolo Matisse. Copie e serie.
Nell’estate dello stesso anno l’HOK, a seguito di una segnalazione di Anne Sinclair, viene contattato dall’Art Loss Register, organismo statunitense che si occupa di recuperare le opere d’arte rubate e sottratte agli ebrei dai nazisti, e mai restituite dopo il 1945.
L’ALR, dunque, segnala al museo norvegese che il Matisse in questione è stato confiscato a Paul Rosenberg nel 1941 e che perciò può essere oggetto di una domanda di restituzione da parte degli eredi del gallerista.
Da questo momento in poi, l’HOK avvia un progetto di ricerca a ritroso nella storia per determinare l’effettiva provenienza del dipinto.
La ricostruzione dell’identità del quadro dura circa due anni, con indagini approfondite tra l’Europa e gli Stati Uniti, che mirano ad accertare anche la dubbia provenienza di altri tre quadri in possesso della Fondazione.

Nel marzo del 2014 il capolavoro torna ai legittimi proprietari e, nel giro di poco tempo, gli eredi di Paul Rosenberg rimettono sul mercato il dipinto che viene subito rivenduto ad un collezionista privato per un valore di 20 milioni di dollari.
Il progetto di ricerca a cura di Ana Maria Bresciani e Tone Hansen porta, altresì, alla realizzazione di una mostra e alla pubblicazione di un volume dal titolo Looters, Smugglers and Collectors: provenance research and the market nei quali rintracciare tutto il viaggio del dipinto da cui è tratto questo piccolo saggio.

L’opera esposta all’Henie Onstad Kunstsenter prima di essere restituita alla famiglia Rosenberg, nel 2014.

APPENDICE
NAMING – Quante volte il dipinto ha cambiato nome?
VENTIQUATTRO (!)
– Profil Bleu Devant la Chminée, Atelier Matisse, Place Charles felix, Cimiez, Nice, 1937;
– Bleu Dress in Ochre Arm-chair, Galerie 21, Rue de la Boétie, Paris, 1939;
– Femme au profil Devant la Chminée, Caveau de la Banque Nationale pour le Commerce et l’Industrie de Libourne, 1940;
– Femme au profil Devant une Chminée – Frau am Kamin, Jeu de Paume Paris, 1941;
– Frau mit Rotblondem Haar – Frau in rotblondem Haar, Paris, 1942;
– Woman with Red Hair – Femme aux Cheveux Rouges – Profil Bleu Devant la Chminée, Galerie Pétridès, Paris, 1945;
– Femme Bleu Devant la Chminée, Galerie Bénézit, Paris, 1946;
– Robe Bleue dans un Fauteuil Ocre – Profil Bleu Devant la Chminée – Woman in Profile in front of a Chimney, Collezione Onstad, New York (?), 1947;
– Woman sitting in a Chair, Collezione Onstad, New York, 1951;
– Robe Bleue dans un Fauteuil Ocre, Collezione Onstad, New York, 1954;
– Profil Bleu Devant la Chminée, Femme de Profil Devant une Chminée, Collezione Onstad, New York, 1956;
– Femme Devant une Chminée, Collezione Onstad, New York, 1960;
– Robe Bleue dans un Fauteuil Ocre, Frau mit Blauem Kleid im Gelben Sessel, Collezione Onstad, New York, 1961;
– Robe Bleu, Profil Bleu la Chminée, au Soucis, Henie Onstad Kunstsenter, Oslo, 1986;
– Woman in Blue in front of a Fireplace, Henie Onstad Kunstsenter, Oslo, 2012;
– Profil Bleu Devant la Chminée, Collezione Rosenberg, 2014.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Looters, Smugglers and Collectors: provenance research and the market a cura di ToneHansen e Ana MariaBresciani, © Henie Onstad Kunstsenter (HOK), 2014.
Matisse and His Models, Hilary Spurlingper SmithsonianMagazine, ottobre 2005.
Il mercante dei quadri perduti, SaraHoughteling Neri Pozza, 2009.
21 rue la Boétie: une intéressante exposition au musée Maillol, Anne Sinclair, Skira, 2012

SITOGRAFIA ESSENZIALE
hok.no – centrepompidou.fr – routard66.overblog.com – lapresse.fr – lemonde.fr – italiaoggi.it – mynewsdesk.com – arts-in-the-city.com – artesplorando.it – ccnorway.no

INFO ULTERIORI
Per ulteriori approfondimenti sull’argomento, certificati di vendita, documenti inediti, dettagli del dipinto e studi paralleli e trasversali è possibile contattarmi al form sul sito.

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