È stata inaugurata a Roma lo scorso 16 febbraio, nel Salone dei Corazzieri del Palazzo

Atelier di Nicolas Karcher Giuseppe fugge dalla moglie di Putifarre, 1548-1549 disegno e cartone di Bronzino Firenze, Soprintendenza Speciale Polo Museale
Atelier di Nicolas Karcher
Giuseppe fugge dalla moglie di Putifarre, 1548-1549
disegno e cartone di Bronzino
Firenze, Soprintendenza Speciale Polo Museale

del Quirinale, la mostra Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Bronzino e Pontormo; un’esposizione che vede di nuovo insieme i venti arazzi commissionati da Cosimo I de’ Medici ai due artisti fiorentini e realizzati nella metà del XVI secolo dalla manifattura granducale.

La mostra, curata da Louis Godart, e promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dal Comune di Milano e dal Comune di Firenze, in collaborazione con la Fondazione Bracco, il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ed Expo 2015, appare come una riunificazione senza precedenti dei preziosi panni monumentali.
Difatti, gli arazzi, che erano stati ripartiti tra Firenze e Palazzo del Quirinale nel 1882 per volere dei Savoia, tornano insieme dopo circa centocinquanta anni ed in seguito ad un lungo e complesso restauro a cura dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze e il Laboratorio Arazzi del Quirinale.
Le opere raffigurano i capitoli della Genesi (37-50) nei quali è descritta la storia di Giuseppe, figlio favorito di Giacobbe che, attraverso il suo intelletto e nonostante le avversità derivate dagli inganni dei fratelli, riesce a riscattarsi svolgendo una fulgida carriera politica e adottando una clemenza impareggiabile che lo porterà a perdonare anche il tradimento subito.

La storia vuole che Cosimo I nutrisse una profonda ammirazione per la figura di Giuseppe (poiché vedeva trasposte in lui le vicissitudini della dinastia dei Medici), tanto da far realizzare i venti panni, commissionando i disegni preparatori prima a Jacopo Pontormo, che non incantò particolarmente la corte, e poi al suo allievo Agnolo Bronzino che strutturò gran parte dell’impianto narrativo. Dai cartoni realizzati anche da Francesco Salviati e attraverso la tessitura dei maestri arazzieri fiamminghi, Nicolas Karcher e Jan Rost, tra il 1545 e il 1553 fu realizzata una delle più pregevoli testimonianze dell’arte rinascimentale. Leggi tutto…

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